Quali trend – macro e micro – caratterizzeranno il settore food a livello globale nel post Covid? Ad analizzarli il report di FutureBrand ‘The Future of Food’. Lo studio, realizzato dalla sede italiana del network, indaga l’impatto dei nuovi stili di vita, comprese le restrizioni imposte dal Covid-19, sull’alimentazione e su come i brand si stanno organizzando per soddisfare le nuove esigenze.
Studiando e analizzando le tendenze, i diversi mercati globali intervistando professionisti del settore in Italia e all’estero, sono stati identificati 5 macro-trend che riguardano il comparto. Gli argomenti analizzati nel Report sono stati espressamente selezionati con l’intento di aiutare gli operatori del food a osservare il mondo non dall’alto ma dall’interno, per immedesimarsi nei consumatori e rispondere ai loro bisogno in modo efficiente e coerente con i nuovi stili di vita. Ogni macro trend è spiegato anche con esempi di progetti di innovazione considerati benchmark a livello mondiale, che indicano come alcuni brand stiano rispondendo ai cambiamenti e ai nuovi bisogni.
Le previsioni contenute nel Report ‘The Future of Food’ partono dal presupposto che due cose non cambieranno mai: il piacere che gli individui ricercano nel cibo e la centralità del presso quale driver per l’acquisto. Tuttavia, le sfumature e le evoluzioni del mercato sono molteplici e vanno esplorate, come fa il Report, non solo per capire gli effetti che i cambiamenti avranno sull’economia, ma anche per conoscere meglio noi stessi.
Il viaggio inizia nel 2020, anno zero per molti settori, compreso quello alimentare. Un anno di sospensione, ma allo stesso tempo di cambiamento, che impone di fermarsi a riflettere sui mutamenti nei comportamenti e nelle attitudini dei consumatori. Si tratta, infatti, di shift in grado di orientare i driver di acquisto dei prossimi anni. Ecco, quindi, in breve, i trend individuati.
IL REPORT ‘THE FUTURE OF FOOD’ DI FUTUREBRAND (PDF)
1 – THE REINVENTING REVOLUTION: il 2020, l’anno che ha sancito il cambiamento del settore alimentare. La parola chiave è ‘cambiamento’. La pandemia ha radicalmente cambiato il nostro modo di vivere. Questo evento ha segnato l’inizio di una vera e propria rivoluzione, che costringerà l’intera filiera del settore alimentare – agricoltura, retail e persino hospitality – a rinnovarsi e anche rapidamente.
2 – IL DILEMMA ETICO: la difficile scelta tra conveniente e sostenibile. I consumatori sono sempre più attenti alle loro scelte di acquisto, non solo per il proprio benessere, ma anche per quello del pianeta. Infatti, riconoscono che uno dei loro driver principali è proprio la sostenibilità. È interessante però osservare che le ricerche di mercato indicano come primo e indiscusso driver d’acquisto la convenience, oltre al prezzo; infatti, è anche il comfort, vale a dire la semplicità e la velocità d’acquisto, a determinare la scelta di un prodotto.
3 – IL POTERE DEL CIBO: mens sana in et corpore sano. In tempi di pandemia, restare immuni è diventata la preoccupazione più grande dei consumatori, soprattutto perché essere sani sia mentalmente sia fisicamente è essenziale per la sopravvivenza. Il nostro rapporto con il cibo si è fatto più intimo e ricco nel corso della pandemia, perché il comfort food aiuta a mitigare l’ansia. Ma ci siamo anche resi conto che i cibi ricchi di nutrienti sono il nostro biglietto per una vitalità di lunga durata. Le marche devono cercare di rispondere al grande obiettivo di offrirci un’alimentazione che ci faccia vivere a lungo e allo stesso tempo ci faccia godere la gioia di stare a tavola.
4 – LA MIGRAZIONE DEL SAPORE: da global a nuovo local: le tradizioni culinarie mai viste. Durante i periodi di lockdown sono spuntate un po’ dappertutto campagne di sensibilizzazione all’’acquisto locale’ per aiutare le piccole imprese locali duramente colpite da blocchi. La globalizzazione ha creato un nuovo ‘local’, in cui le diverse cucine si intrecciano, formando nuove tradizioni culinarie. Acquistare dal negozio vicino, che sia italiano, argentino o vietnamita, crea un legame sociale che non può essere replicato dalle grandi catene e società di vendita al dettaglio. L’attenzione alle piccole comunità indica un’opportunità per le imprese iper-locali radicarsi ancora di più nella vita delle persone.
5 – NATURALITÀ 5.0: cresceva dalla terra e ora nasce in laboratorio. Scienza e tecnologia sono le parole chiave per descrivere la nuova dieta alimentare. La ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche identificheranno i modi per coltivare ingredienti essenziali in aree dove l’acqua scarseggia, creando piante più resistenti anche in condizioni meteorologiche estreme. I consumatori si fideranno sempre di più dei dati inerenti al loro sistema biologico, e compiranno scelte ancora più consapevoli e personalizzate, così da salvaguardare il proprio corpo, la propria mente e anche il proprio umore.
IL REPORT ‘THE FUTURE OF FOOD’ DI FUTUREBRAND (PDF)